L’uomo è al tempo stesso Super-io, Io ed Es, è al tempo stesso società, individuo, specie.
A un conformismo segue un altro conformismo.
C’è una parte di me che è inesplicabile anche a me stesso.
Non si può pienamente osservarsi e insieme vivere pienamente.
Bisogna imparare a navigare in un oceano di incertezze fra alcuni arcipelaghi di certezze.
La cecità di un mondo di conoscenza che, compartimentando i saperi, disintegra i problemi fondamentali e globali, i quali necessitano di una conoscenza transdisciplinare.
So bene che, quando i vinti saranno vincitori, si comporteranno come chi li aveva sconfitti: non basta esser perseguitati per diventare per sempre buoni, e chi in passato è stato vittima spesso diventa carnefice.
Società e individualità non sono due realtà separate e adattate l’una all’altra, ma c’è un sistema duale dove in modo complementare e contraddittorio individuo e società sono costitutivi e al tempo stesso parassiti l’uno dell’altro.
Ciò che manca nelle scienze umane è la coscienza dell’umano nella sua complessità; l’umano è al contrario parcellizzato e suddiviso in compartimenti tra le discipline. Il romanzo fa vedere la complessità umana. Fa vedere la vita immersa nelle interrelazioni e interazioni, la vita immersa in un tempo, un luogo e una società hic et nunc.
Come hanno detto Marx e Engels all’inizio di ‘Ideologia tedesca’, gli uomini hanno sempre elaborato false concezioni di se stessi, di ciò che fanno, di ciò che devono fare e del mondo in cui vivono. E Marx-Engels non fanno eccezione.
Se fossi guidato solo dal lume della ragione, dovrei dire che siamo sull’orlo dell’abisso. Ma nella storia dell’umanità esiste l’imprevisto, quel fatto inatteso che cambia il corso delle cose. Ecco perché in fondo sono ottimista.
Il mondo degli intellettuali, che dovrebbe essere il più comprensivo, è un mondo incancrenito dall’incomprensione, dall’ipertrofia dell’ego, il bisogno di consacrazione e la sete di gloria.
Infatti, l’incomprensione di sé è una causa molto importante dell’incomprensione dell’altro. Nascondiamo a noi stessi le nostre carenze e debolezze, cosa che ci rende spietati verso le carenze e le debolezze altrui.
La missione della didattica è di incoraggiare l’autodidattica destando, suscitando, favorendo l’autonomia dello spirito.
Il contributo più importante del sapere del xx secolo, è stata la conoscenza dei limiti della conoscenza.
Più crediamo di essere guidati dalla ragione, più dovremmo essere preoccupati del carattere irragionevole di questa ragione.
È il libero amore l’essenziale della vita, come anche la libera conoscenza. Sbarazzarsi dell’inessenziale, questo è essenziale per l’uomo.
Il filosofo è l’uomo non specializzato, vale a dire specializzato in ciò che vi è di generale nell’uomo.
[L’arte] è un oppio che non addormenta ma apre gli occhi, il corpo e il cuore alla realtà dell’uomo e del mondo.
La sociologia è sempre sistematicamente sorpassata dai fatti sociali.
La più grande illusione è credere di conoscere il presente perché ci siamo.
I devianti felici trasformano in devianti coloro rispetto ai quali erano devianti.
L’evoluzione è deriva, devianza, creazione, ed è interruzioni, perturbazioni, crisi.
La capacità emozionale è indispensabile alla messa in opera di comportamenti razionali.
Qualunque sia il fenomeno studiato, occorre innanzitutto che l’osservatore studi se stesso, poiché l’osservatore o turba il fenomeno osservato, o vi si proietta in qualche misura.
Infatti, l’incomprensione di sé è una causa molto importante dell’incomprensione dell’altro. Nascondiamo a noi stessi le nostre carenze e debolezze, cosa che ci rende spietati verso le carenze e le debolezze altrui.