Come Freud ha insegnato, “non siamo padroni in casa” perché chi domina la vita psichica non è l’io cosciente (come spesso ci illudiamo), ma l’inconscio. La quasi totalità del comportamento umano è infatti determinata da meccanismi automatici, involontari e inconsci. Lo stesso pensare è un processo per lo più involontario, anche se abbiamo l’illusione di poter decidere liberamente a cosa pensare in ogni momento.
Chi vuole gestire la sua mente deve riuscire a limitare lo strapotere dell’inconscio e influenzare o “riprogrammare” alcune parti dell’inconscio stesso. Con la sola forza di volontà (cioè senza l’aiuto di tecniche particolari) è praticamente impossibile limitare l’influenza dell’inconscio. Infatti, come diceva Schopenhauer “un uomo può fare ciò che vuole, ma non può volere ciò che vuole”.
E’ inutile quindi comandare qualcosa direttamente all’inconscio, esso non obbedisce all’io cosciente, mentre è vero il contrario. Per influenzare l’inconscio occorrono metodi indiretti e strumenti, lo studio dei quali è stato oggetto delle mie ricerche e sperimentazioni.